La Prefettura di Milano, in collaborazione con il Tribunale del capoluogo lombardo, si appresta a varare il protocollo per censire le imprese della filiera della moda. Il documento è propedeutico alla realizzazione del database dei fornitori che, nelle intenzioni dei promotori, deve fungere da argine ai fenomeni di caporalato come quelli emersi dalle inchieste lungo le supply chain di Manufactures Dior e Giorgio Armani Operations.
Le intenzioni delle istituzioni
Stando alle anticipazioni di MFF, il protocollo per la filiera della moda sarà sul modello di quello di luglio 2024 per la legalità nei contratti di appalto della logistica. Il database dei fornitori sarà consultabile da brand, imprese e associazioni e sarà lanciato in fase sperimentale per un anno, prima di essere sottoposto a revisione. Lo strumento raccoglierà i documenti sulle conformità aziendali in temi di fisco e lavoro, nonché sulla loro manodopera. Non solo: la banca dati dovrebbe dialogare con altre (come quelle di INPS e INAIL) ed essere collegata a un sistema premiale per chi decide di aderivi. Già, perché l’adesione sarà su base volontaria.