Introdurre il credito dโimposta sulle spese sostenute dalle famiglie per la cura di anziani e bambini, sul modello di quanto fatto in Francia, per renderle โsostenibiliโ dal punto di vista economico e al tempo stesso combattere lโevasione e il lavoro nero.
Da Assindatcolf – lโassociazione nazionale dei datori di lavoro domestico – arriva la proposta di applicare lโagevolazione fiscale, progettata per le imprese, alle famiglie che otterrebbero cosรฌ un rimborso o uno sconto sostanzioso sulle tasse da pagare in sede di dichiarazione dei redditi. Una rivoluzione che di fatto equiparerebbe la spesa per colf, badanti e baby sitter ad un investimento, con numerosi vantaggi: dimezzamento dei costi a carico delle famiglie e del tasso di irregolaritร , che in questo settore รจ superiore al 50%. La proposta, giร sperimentata con successo Oltralpe, รจ stata analizzata dallโUfficio Studi di Assindatcolf nel Rapporto 2024 โFamily (Net) Work โ Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domesticoโ, progetto editoriale realizzato in collaborazione con Censis, Effe, Centro Studi e Ricerche Idos e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presentato oggi a Roma.
ยซLa storica battaglia di Assindatcolf – ha detto il presidente dellโassociazione Andrea Zini – รจ sempre stata quella di far ottenere alle famiglie la deduzione dellโintero costo sostenuto per il personale domesticoยป. Ma negli ultimi anni la situazione economica del Paese รจ peggiorata a causa dellโinflazione che ha eroso i redditi e reso di fatto inaccessibile il ricorso allโassistenza con contratti regolari, diventati troppo onerosi. ยซQuesto rende necessario un ripensamento del sistema fiscale, per risolvere non solo il problema dei costi ma anche quello del lavoro sommerso – aggiunge Zini – . Risultati che potrebbero essere raggiunti con lโintroduzione del credito di imposta, uno strumento in grado di raggiungere una platea piรน ampia della deducibilitร ed in modo piรน equoยป.
Per comprendere le ricadute economiche Assindatcolf ha preso come riferimento il contratto per una badante convivente che assiste una persona non autosufficiente a tempo pieno. Una figura che costa in media 18.850 euro (tra retribuzione, ferie, tredicesima, Tfr e contributi). Applicando il credito di imposta al 50% si avrebbe uno โscontoโ di ben 9.425 euro. Secondo lโassociazione la nuova misura dovrebbe essere accompagnata dallโeliminazione dellโattuale deduzione contributiva per lavoro domestico (pari ad un massimo di 1.550 euro) e dal raddoppio degli oneri contributivi.
Il costo stimato per lo Stato sarebbe di 7,8 miliardi. Una cifra importante, ma solo teorica. Considerati i benefici diretti legati allโemersione di occupati irregolari e da nuova domanda di lavoratori, scenderebbe a 3,3 miliardi. Se si calcolassero anche i potenziali โeffetti indirettiโ, vale a dire i maggiori consumi delle famiglie e il gettito contributivo e fiscale derivante dallโinserimento nel mondo del lavoro dei caregiver, il costo netto della misura si ridurrebbe a 2,6 miliardi.
Senza considerare un altro elemento determinante: vale a dire lโeffetto derivante dalla riduzione del costo del sommerso, in un settore in cuiย il tasso di irregolaritร ,ย calcolato sulla media del periodo 2017-2021,ย รจ del 55,3%.ย Con il credito dโimposta potrebbe crollare al 21%, facendoย emergere circa 460mila lavoratori irregolari sui 765 mila stimatiย (su un totale di lavoratori domestici di 1 milione e 384mila complessivi). Il sommersoย pesa sulle casse dello Stato per circa 2,4 miliardi di euro lโanno, tra mancato gettito contributivo (1,5 miliardi) ed evasione Irpef (904 milioni). Con il credito dโimposta alla francese potrebbe ridursi a 959 milioni.
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