Con la Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 è stato introdotto per la prima volta il principio della condizionalità sociale, che collega il sostegno ai redditi agricoli e ai finanziamenti per lo sviluppo rurale al rispetto dei diritti sociali e lavorativi dei lavoratori agricoli. L’obiettivo dell’Unione europea è di garantire che le aziende agricole siano sostenibili dal punto di vista economico e ambientale, ma anche rispettose dei diritti umani e delle condizioni di lavoro.
Come funziona la condizionalità sociale
La condizionalità sociale stabilisce che, per ricevere i pagamenti diretti e i fondi per lo sviluppo rurale della PAC, gli agricoltori devono rispettare una serie di obblighi legati ai diritti dei lavoratori agricoli. Questi obblighi si riferiscono principalmente a:
– Trasparenza e condizione di lavoro: gli agricoltori devono garantire che i lavoratori agricoli siano informati in modo chiaro e trasparente sulle loro condizioni di lavoro.
– Sicurezza sul lavoro: devono essere adottate misure di sicurezza e salute per i lavoratori, relativi alluso di attrezzature protettive, la gestione di sostanze pericolose e la protezione in caso di utilizzo di macchinari.
– Rispettare i diritti sociali fondamentali: tali diritti riguardano la stipula di contratti scritti, la previdenza sociale, gli orari di lavoro e le ferie.
Obblighi per le aziende agricole in materia di diritti del lavoro
Gli obblighi riguardano diverse situazioni. In primo luogo, gli agricoltori si impegnano a garantire
1. Condizioni di Lavoro Trasparenti
Gli agricoltori devono fornire ai propri lavoratori informazioni scritte riguardo le condizioni di lavoro, relative a: tipo di lavoro svolto, luogo e durata dell’impiego; periodo di prova, giorni di ferie, termini di licenziamento, remunerazione, orari di lavoro e copertura previdenziale. Le informazioni devono essere chiare e comprensibili per tutti i lavoratori, inclusi quelli stagionali e temporanei.
2. La sicurezza sul lavoro
Gli agricoltori devono assicurare che i propri lavoratori siano protetti da rischi legati all’uso di macchinari e attrezzature agricole, all’impiego di sostanze pericolose e ad altre potenziali situazioni di pericolo. Questo include la fornitura di dispositivi di protezione individuale (Dpi) e la formazione adeguata sui rischi professionali.
3. Il rispetto dei diritti sociali fondamentali
Le imprese agricole devono rispettare le normative sui diritti dei lavoratori, comprese le condizioni relative alla sicurezza sociale, alle ferie, alla remunerazione equa e alla previdenza sociale.
Sanzioni per le Violazioni
Cosa succede in concreto se questi obblighi vengono violati? Oltre alle sanzioni previste dagli ordinamenti nazionali, La Pac in vigore stabilisce una serie di riduzioni o sospensioni dei pagamenti diretti e dei fondi per lo sviluppo rurale. Le sanzioni sono proporzionate alla gravità della violazione e sono applicate in due fasi:
1. Verifica e Accertamento della Violazione
Gli Stati membri sono responsabili della verifica del rispetto degli obblighi di condizionalità sociale. L’Autorità Nazionale di Controllo o le agenzie competenti (in Italia si tratta dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Carabinieri e Vigili del fuoco) effettuano ispezioni sul campo per verificare la conformità agli obblighi sociali. Se viene accertata una violazione, l’azienda agricola ha il diritto di presentare una difesa o una giustificazione.
2. Riduzioni dei Pagamenti
Una volta confermata la violazione, le autorità competenti comunicano ad Agea coordinamento (ente erogatore dei Fondi Pac), che provvede a ridurre o sospendere i pagamenti diretti. In base alla gravità, la riduzione può essere del 3, 5, o 10% in base alla gravità della violazione. Se le aziende si adeguano alle normative esistenti questi tassi possono essere ridotti. Le violazioni ripetute o particolarmente gravi possono determinare sanzioni più severe, arrivando al 20% (reiterazione nel corso di 3 anni) o del 30% di riduzione dei fondi in caso di intenzionalità accertata.
Applicazione della condizionalità sociale in Italia
L’Italia, insieme a Francia e Austria, ha deciso di anticipare l’applicazione della condizionalità sociale al gennaio 2023, mentre per gli altri Paesi dell’Ue è entrata in vigore direttamente a partire dal 1° gennaio 2024. Le autorità italiane a cui spetta monitorare l’applicazione della condizionalità sociale sono il ministero delle Politiche Agricole e le Regioni.
Il governo italiano ha optato per l’anticipazione sulla base dell’ampia diffusione del caporalato e dei dati significativi relativi ai lavoratori stagionali, in gran parte dei casi di nazionalità diversa da quella italiana. Nella penisola circa il 30% di questi lavoratori sono stranieri. Al momento non sono ancora disponibili i dati relativi al numero di sanzioni e riduzioni dei fondi applicati. Le autorità nazionali e gli operatori del settore hanno già individuato alcune criticità. Le riassumiamo qui brevemente:
1. Complessità nel coordinamento dei molti enti coinvolti per lo scambio delle informazioni, anche in considerazione della normativa vigente in materia di privacy, che ha richiesto la formalizzazione dell’interscambio dei dati tra gli enti.
2. Rallentamento dei lavori derivante dal fatto che le autorità coinvolte utilizzano sistemi informativi diversi ed autonomi. Il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) si è impegnato a creare un software di aggregazione delle informazioni finalizzate alle riduzioni degli aiuti Pac da mettere a disposizione degli enti pagatori.